La bottega del barbiere in Sicilia: un’istituzione sacra senza averne la minima apparenza ma più temibile della chiesa consacrata che domina la piazza principale.
Nella primavera del 1991 tornavo in Sicilia dopo anni di lontananza proprio quando si cominciavano a vedere gli effetti della modernità arrembante sulla vita di provincia: auto, cemento, locali all’americana, e subito realizzai, mettendo piede nella bottega di un barbiere a Corleone, che avevo davanti il luogo più autentico della socialità siciliana dove ogni sussulto della vita del paese veniva passato al pettine fine, con sorniona noncuranza, vedendo senza vedere, dicendo senza dire.
Lì, mi fu chiaro che le vecchie barberie erano il “soggetto” più urgente e significativo che potessi darmi per poter cogliere con la mia macchina fotografica, prima che fosse troppo tardi, quell’impalpabile impronta culturale, quel distillato di “sicilianità”.