Il grande pubblico conosce Scicli come “Luogo di Montalbano”, per l’ambientazione di numerose scene della fiction televisiva di successo, tratta dai romanzi di Camilleri, il cui protagonista è Luca Zingaretti, nel ruolo del Commissario. Ma Scicli, esaltata da Elio Vittorini come “la più bella città del mondo”, adagiata in una conca, ricca di chiese, conventi, palazzi tardo-barocchi, è uno scrigno di tesori. “Pensai alla mano di un architetto divino, quando la vidi per la prima volta… E, dopo aver fatto la prima foto (la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, ora in copertina), decisi di voler essere il suo custode metafisico, lavorando a un libro”, dice Armando Rotoletti. “Le caratteristiche di un borgo ci sono tutte – scrive lo storico dell’Arte Paolo Nifosì, sciclitano – I ruderi di un castello sulla collina di San Matteo, una chiesa madre abbandonata a mezza collina e la città storica in basso a fondovalle; una città piccola, ma densa di teatrali scenografie urbane dove a farla da padrone sono le facciate delle chiese tardobarocche, legate insieme da fantastici palazzi ricchi di mensole popolate da tigri, cavalli alati, grifi e maschere manieristiche…”.
Tuttavia, sarebbe riduttivo descrivere Scicli come città-museo. Essa è viva, ricca di stimoli, vissuta da i suoi residenti e dai nuovi sciclitani, che, pur non abitandola stabilmente, si sentono parte della comunità. Non poteva mancare in apertura il testo di Luca Zingaretti (“…e allora capii che Scicli aveva qualcosa nella sua accoglienza, nella sua dolcezza, nella sua placidità, qualcosa di femminile, quasi di materno”), anch’egli folgorato quando cominciò a frequentarla per le riprese del “Commissario Montalbano”. Il titolo del libro – “Scicli città felice” – è testimonianza d’amore e augurio per i tempi che verranno.
Per curiosità, dietro le quinte ed altre informazioni visitate la pagina Facebook dedicata.
Il libro è acquistabile online al costo di €20 (spese di spedizione €5).
É inoltre disponibile anche su Amazon al seguente link.